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I Rockers – Capitolo 1
Capitolo 1
Era una bella giornata calda e soleggiata, quel genere di tempo in cui è bello stare fuori. Controllai ancora una volta la macchina prima di uscire dal box della mia casa sulla collina. Vivevo lì da anni, mi piaceva la piccola distanza dalla città. Avevo fatto presto fortuna nella vita, facendo la guardia del corpo per le star. Avevo cominciato dopo aver lasciato la vita militare. Lavoravo sodo ed in breve era circolata la voce di quanto ero bravo. Alcuni giorni prima una società discografica mi aveva contattato per proteggere un gruppo rock. Naturalmente accettai, non mi avevano detto tutto, ma scoprii presto che da proteggere erano dei giovani conosciuti come “I Rockers”. Era uno dei miei giovani gruppi rock preferiti. Quei quattro sapevano veramente suonare e cantare bene. Tre di loro avevano 16 anni, mentre il quarto ne aveva diciassette. Dave, Clint, Bob e Scott erano ragazzi dall’aspetto veramente magnifico. Avevo avuto delle fantasie su di loro, li desideravo dannatamente. Mi sono dimenticato di dire che io amo i ragazzi, li amo moltissimo. Ho interesse in loro come persone e tento di trattarli con rispetto. I ragazzi che avevo amato in passato erano diventati persone buone e felici come risultato delle nostre relazioni. Alcuni di loro cercavano solo un amico con cui parlare, altri avevano voluto sperimentare e ce n’era qualcuno con cui avevo avuto relazioni molto significative. Ma li avevo amati tutti. Ma quel giorno i miei grandi sogni sui Rockers stavano per diventare realtà. Avevo organizzato tutto, ogni ragazzo avrebbe avuto la sua stanza, avevo progettato di sedurli uno per volta. All’atto pratico era stato inutile progettare quelle mosse.
Andai all’aeroporto, il loro aereo stava arrivando dalla Germania, io dovevo incontrarli al ritiro bagagli, difenderli da tutte le ragazzine strillanti e portarli al sicuro. Nessun problema, vero? I fans del rock sono persone generalmente tranquille, ma urlanti, le ragazze che sbavano sono completamente un’altra questione. Ci sono stati degli svenimenti davanti alla berlina mentre altri tentavano di strappare fisicamente le porte. La sicurezza dell’aeroporto ed io comunque eravamo esperti, un anno prima avevo preso un bomber. Lo avevo preso mentre lui stava mettendo una bomba, gli saltai addosso, disinnescai la bomba e lo consegnai alla polizia aeroportuale. Feci in modo che si rendessero conto che il merito era mio e da allora mi avevano aiutato numerose volte. Preparammo un piano, le ragazze avrebbero inseguito un gruppo che assomigliava ai Rockers ma invece erano il figlio si un poliziotto e tre suoi amici. Quel piano funzionò magnificamente ed i quattro videro le ragazze urlanti assalire tumultuosamente i loro sosia.
“Mi piace quando un piano funziona.” Sogghignai accendendo un sigaro. I ragazzi risero. Il bagaglio fu caricato e noi lasciammo l’aeroporto. Li ascoltai parlare e ridere dietro di me mentre guidavo. Poi finalmente si sistemarono sui sedili e si rilassarono. Uno dei ragazzi venne sul sedile anteriore con me. Gli altri tre stavano dormendo pacificamente.
“Ehi, Clint. Va tutto bene?” Chiesi. Clint sorrise. “Sicuro.” Disse con una voce morbida che mi spedì brividi lungo la spina dorsale.
“Bene. Felice di incontrarvi ragazzi.”
“Grazie. È bello conoscerti. Come sei riuscito a tenere le ragazze lontano da noi?” Chiese. Gli spiegai il trucco che avevo usato e lui rise: “Davvero astuto, David. Veramente astuto.” Sorrise: “Dovrò suggerirlo a mio papà la prossima volta che andiamo da qualche parte.”
“Garantisco che funziona sempre!”
“Grazie per aver accettato di prenderti cura di noi per questa settimana.”
“Nessun problema. Ho trovato una casa che spero vi piaccia. C’è una piscina sul retro, una palestra, una jacuzzi ed alcuni altri extra. Ognuno avrà la sua stanza.”
“Ehi, grazie! Lo apprezzo.”
“Bene. Ci saremo fra mezz’ora.”
Nel lasso di tempo che avevo detto arrivammo. Lasciai dormire ancora un po’ i tre mentre prendevo i loro bagagli e li portavo in casa. Clint mi aiutò mettendo le borse giuste nelle varie stanze. Poi svegliai gli altri tre.
“Sveglia begli addormentati!” Li chiamai, quell’annuncio fu salutato da parolacce e gemiti. Li condussi nella casa ed indicai le loro stanze, entrarono e chiusero le porte.
“Jet lag.” Dissi: “Non sei stanco?”
“Un po’.” Ammise Clint: “Ma il letto può aspettare ancora un po’. Posso usare la jacuzzi?”
“Naturalmente.” Risposi. Lo guardai andare alla jacuzzi, il ragazzo rimase un momento fermo poi si spogliò completamente ed entrò. Dio, aveva un corpo magnifico da guardare! Uscii per un momento.
“Come è l’acqua?” Chiesi rientrando e mettendo un bicchiere di plastica con acqua tonica e ghiaccio vicino a lui.
“Veramente tutto a posto.” Disse mentre mi guardava spogliarmi. Guardai la sua espressione mentre mi denudavo, i suoi occhi si spostarono a guardare i miei diciotto centimetri duri.
“Ce l’hai bello!” Fiatò. Io sorrisi: “Sono sicuro che anche il tuo lo é.” Clint arrossì, poi si alzò. Avevo ragione. I quindici centimetri del ragazzo stavano cominciando a crescere e diventare duri. Allungai una mano e glielo carezzai delicatamente. Clint chiuse gli occhi mentre glielo menavo. Mi lasciai cadere sulle ginocchia, poi feci scivolare i quindici centimetri di carne del Rocker nella mia bocca. L’improvviso inspirare del ragazzo mi disse non se l’aspettava. Succhiai quei quindici centimetri di tubo di carne dolce e senza peli. Stuzzicai la testa con la lingua facendolo irrigidire e gemere. Prima che potessi capire cosa stesse succedendo, stavo gustando il suo fresco succo. Ragazzi, come era dolce! Gli occhi di Clint erano chiusi, e non c’era alcun dubbio nella mia mente che il ragazzo aveva goduto di quello che era stato il suo primo pompino.
“Wow!” Disse sottovoce un momento più tardi: “È stato magnifico, uomo.”
“È il primo?” Chiesi.
“No me li hanno fatti i miei compagni.” Ammise timidamente.
“Non c’è niente di sbagliato in questo.”
“Figo. Non ti da fastidio?”
“No, assolutamente. Sono affari tra te ed i tuoi compagni. Se voi ragazzi volete ‘giocare’ fra di voi mentre siete qui, fatelo. Per me va bene.”
“Grazie per la tua approvazione” Disse la voce di un ragazzo. Clint ed io ci girammo e vedemmo gli altri sulla porta che ci sorridevano.
“Da quanto tempo siete lì?” Chiese Clint.
“Abbastanza a lungo per vedere il pompino” Disse Scott ridendo.
“Pensavo che foste stanchi.” Dissi.
“Non riuscivamo a dormire.” Disse Bob: “Così abbiamo pensato di alzarci ed usare la jacuzzi.”
“Bene, entrate!” Esclamai. I tre ragazzi cominciarono a spogliarsi. Vidi che i tre più giovani si somigliavano, mentre Scott aveva un aspetto suo.
La loro lunghezza variava tredici a diciannove centimetri. Scott aveva un piccolo cespuglio pubico, mentre gli altri ce l’avevano folto.
“Mi piace tenere i peli tagliati corti.” Disse Scott.
“Anche a me piace. Rende più facile usare i preservativi.” Dissi.
“Come?” Chiese Dave sedendosi nell’acqua accanto a me.
“I peli corti non rimangono impigliati nel preservativo quando lo stai svolgendo e va meglio.” Spiegai.
“Non ci avevo mai pensato. Non abbiamo ancora cominciato ad usarli.”
“Bene. Dovrete stare attenti quando lo farete. Fatelo in sicurezza.” Li esortai.
“Per ora lo facciamo tra di noi. Nessun altro è mai stato coinvolto fino ad ora.” Disse Scott.
“Tu sei il primo uomo con cui abbiamo ‘giocato’” Disse Dave sorridendo. Io risi: “Sono completamente nei guai.”
“Oh, non hai ancora visto nulla!” Dichiarò Bob.
“Ora sì che sono veramente nei guai!” Sospirai.
Passammo un’ora nella jacuzzi, poi loro furono abbastanza rilassati per ritornare a letto. Io mi sedetti al tavolo in cucina guardando l’itinerario, studiando i percorsi e quelli alternativi da usare. Guardai l’orologio, erano le 23. Decisi che era ora di andare a dormire. Diedi un occhiata a tutti e quattro i Rockers che dormivano nei loro letti. Mi chiesi cosa stavano sognando e sperai che fossero bei sogni. Andai al mio letto e mi ci accoccolai sopra. Quella notte i miei sogni furono erotici. Sognai di fare sesso con tutti loro. Mi svegliai circa alle otto nel momento in cui i sogni stavano diventando interessanti. Sentii dei rumori in cucina, così presi la pistola posata sul comodino, mi alzai, mi misi gli shorts ed andai in soggiorno ad investigare. Il rumore stava arrivando dalla cucina, così sbirciai dentro e vidi i ragazzi che stavano facendo colazione. Bob fu il primo a vedermi.
“Buon giorno, David. Dormito bene?” Chiese.
“Veramente.” Risposi, mentre entravo in cucina: “Il caffè ha un buon profumo.”
“Grazie. Macinane un po’. Spero che non ti dispiaccia.” Disse Clint.
“Per niente.” Dissi.
“Bene.” E Scott accennò col capo. Dave fu il primo a vedere la pistola: “È tua?”
“Sì.” Risposi alzandola.
“Hai il permesso per detenerla?” Chiese Bob.
“Sì” Misi la pistola in una s**tola da caffè vuota e la appoggiai sulla mensola. Poi mi versai una tazza di caffè e mi sedetti a tavola. Mentre centellinavo il caffè, guardai i quattro che finivano di cucinare, dopo di che misero tutto sulla tavola. Mi sembrò tutto buono.
“Grazie ragazzi. Che buon profumo.” Completai.
“Talvolta a casa Cuciniamo.” Spiegò Scott.
“Ottimo.” Dissi accennando col capo.
“Cosa c’è sull’agenda per oggi?” Chiese Bob.
“Guardiamo.” Dissi prendendo la pila di carte dietro di me sulla mensola: “C’è un’apparizione ad uno show per ragazzi su di un’emittente locale questa mattina alle undici, poi un talk show all’una e una sessione di autografi in un negozio di dischi alle tre.”
“Che giornata impegnata!” Commentò Clint: “Facciamo qualche vasca in piscina per allenarci questa mattina.” Suggerì Scott.
“Buon idea. Io mi eserciterò ai pesi mentre voi ragazzi lo farete.” Dissi.
Non passò molto prima che mi raggiungessero in palestra a guardarmi fare le mie routine. Stettero a guardarmi ed io rapidamente presi nota mentalmente di allenarli un po’. La mia opinione era che erano un po’ troppo magri. A me piacciono i ragazzi muscolosi ed un po’ in carne. Li trovo un po’ più attraenti. Lasciammo la casa verso le dieci e trenta, volevo arrivare un po’ presto allo studio. Li guardai fare rapidamente il check sound e poi li sentii suonare, meglio dal vivo che sul cd. Lo show fu un successo, l’audience del pubblico giovanile fu molto positiva. I ragazzi passarono circa 45 minuti a firmare autografi per i fans, specialmente ragazze sbavanti. Io sospirai. Donne.
“Sono felice che sia finita!” Sospirò Dave sedendosi nella berlina.
“Senza scherzi. Quella ragazza mi stava leccando i piedi. Avevo voglia di vomitare!” Disse Scott.
“Benvenuti nel mondo dello spettacolo, bambini!” Dissi.
Ridemmo, poi io controllai la mappa e ci dirigemmo verso la tappa seguente.
Arrivati allo studio tv vidi la moltitudine ondeggiante di ragazze che cercavano di farsi notare.
“Attenzione, ragazze sbavanti!” Gridai.
“Chiamate i pompieri, chiamate l’esercito, chiamate la polizia!” Scherzò Clint dal sedile posteriore.
“Stai calmo, la sicurezza dello studio ci ha riservato un percorso interno ed arriveremo in sicurezza nel camerino.” Spiegai.
“Tu sei il capo” Disse Bob. Arrivammo sani e salvi ed i capi dello studio per un’ora e mezza fecero fare ai ragazzi una lunga visita. Videro tutto quello che faceva funzionare lo studio. Pranzammo nella mensa, un pranzo a buffet. L’ospite del talk show, una signora, venne alla nostra tavola e parlò con i ragazzi per un po’. Dave era seduto sulla mia sinistra e mi si avvicinò per fare spazio alla signora. Sentii la sua mano strofinare lentamente la mia gamba finché non localizzò i miei venti centimetri. Li strinse finché non divennero duri. Fece correre la mano su e giù per l’intera lunghezza del mio cazzo finché non fui in grado di resistere più a lungo ed esplosi.
Dio come era bello! Non mi masturbavo da una settimana o due, era così bello! Feci tutto quello che potevo per tenere la faccia seria, poi mi scusai ed andai in bagno.
“Hai avuto un piccolo problema?” Chiese innocentemente Bob che mi aveva seguito; andò in un box ed io lo seguii. Si sedette sul water di fronte a me e cominciò a succhiarmi alla grande. Sospirai quando cominciai a vedere le stelle che giravano nella mia mente. Bob continuo a succhiarmi l’uccello fino alla fine.
“È stato super.” Bisbigliai mentre ci baciavamo con la lingua di Bob che leccava l’interno delle mie guance. Sentivo il sapore del mio sperma nella sua bocca. Mi chiesi cosa d’altro avrebbero potuto fare. L’avrei scoperto piuttosto presto.
Il resto della giornata passò agevolmente, i ragazzi avevano fatto un lavoro super al talk show ed al negozio di dischi Il giorno seguente ci aspettavano in una città vicina per due giorni e mezzo per la sagra del posto. I ragazzi avrebbero fatto uno show. Dovevano essere il gruppo di apertura per un altro gruppo rock. Siccome sapevo suonare la chitarra, avrei suonato su palcoscenico con loro. Conoscevo i pezzi dal loro ultimo cd e quelli che avevano prodotto poi. Fummo alloggiati in un albergo veramente bello all’ultimo piano. Le stanze erano quattro e super grandi, era più facile fare il mio lavoro di protezione. Dave decise di stare con me quella notte. Clint stette con Scott e Bob aveva voglia di stare da solo. Disse che doveva lavorare ad una canzone o due. Avevo bisogno di una doccia ed entrai nel box. Dave mi raggiunse un momento più tardi. Per essere un sedicenne era piuttosto alto, quasi come me e ben piantato. La pelle del ragazzo era bella e liscia, morbida al tocco. Io lo carezzai dolcemente con le mani scivolose per il sapone vedendo come reagiva al piacere di essere toccato. Lui sospirò restituendomi i toccamenti meglio che poteva. Lavai il suo corpo, addirittura tirando indietro dolcemente il suo prepuzio e lavandolo. Quasi ebbe subito il suo orgasmo.
“Piano, piccolo muffin, non verrai finché non avrò il tuo caldo corpo vicino a me nel letto.” Bisbigliai.
“È così bello” Bisbigliò lui. Io sorrisi, capivo quello che voleva dire. Lo sciacquai e lo asciugai, poi lo condussi al letto e cominciai a dargli piacere. Era così facile da accontentare. Lo toccai in tutti i punti giusti e lui reagiva a tutto. Gli leccai e succhiai i capezzoli rendendolo ancora più eccitato. Mossi le mani sulla sua pelle liscia mentre scendevo con la bocca al suo vibrante cazzo duro.
Il giovane uccello aveva fatto s**turire il prepuzio ed era diventato duro. Lo leccai per un momento, poi gli succhiai e leccai le palle. Dave si lamentò e gemette per il piacere che gli stavo dando. Ritornai al suo pene e lentamente l’affondai nella mia bocca. Lui si tese e rabbrividì. Lavorai su quel cazzo di ragazzo per alcuni minuti dandogli piacere.
“Per favore lasciami…..” Gemette.
“Sei sicuro?” Chiesi.
“Per favore!” Implorò. Io rotolai sulla schiena e guardai il teenager sessualmente eccitato puntare il cazzo bagnato contro il mio bocciolo di rosa, poi lo sentii scivolare dentro lentamente.
Che bello! Chiusi gli occhi e mi lamentai piano. Dave lo prese che come un segnale positivo e cominciò ad incularmi. Sapeva come fottere! Accelerava, poi rallentava, poi accelerava di nuovo. Aveva gli occhi chiusi, ansava e gemeva. Poi cominciò ad incularmi veramente, il suo uccello era un pistone, dentro e fuori di me mentre si tendeva cercando la sua liberazione. Improvvisamente aprì gli occhi boccheggiando, il suo corpo rabbrividì mentre veniva dentro di me. Sentivo il ragazzo eiaculare dentro di me ed era bello. Tenni il giovane sudato tra le mie braccio mentre piangeva. Capivo che la sensazione era troppo forte per lui, poi lentamente si addormentò.